di frk il 19/01/2015, 12:24
Ciao Juanito, il problema concettuale è a monte, e spero vorrai perdonarmi se lo affronto in modo semplicistico, ma lo faccio a beneficio di coloro che leggeranno questo tuo topic.
Se tu vivi in Italia e devi guidare l'automobile, prendereai la patente di guida italiana, giusto? Difficile che tu abbia una patente di guida cinese, se non vai mai in Cina. Allo stesso modo, la certificazione europea è una prescrizione dei prodotti commercializzati sul suolo europeo. Se un prodotto viene costruito per essere venduto in Asia o in Australia, perchè dovrebbe avere la certificazione europea?
Ovviamente ci sono anche le esportazioni e le importazioni, e infatti in questi casi è il distributore locale che si fa carico di ottenere la certificazione richiesta, oppure, in casi di aziende grandi o di accordi commerciali in tal senso, può anche essere il produttore cinese a svolgere l'iter necessario.
Il problema sorge quando si prende un prodotto "piccolo" destinato al mercato locale e lo si vuole portare fuori. Se tu entri in un negozio di alimentari in Cina non troverai le etichette prescritte dalle nostre leggi, bensì quelle prescritte dalle loro. Tutto bene. Se prendi un prodotto cinese industriale che nasce per il mercato europeo, questo rispetterà anche le nostre norme. Ma che succede se tu prendi il piccolo prodotto locale e vuoi commercializzarlo qui? Come vedi c'è un "salto" che può determinare l'irregolarità dell'operazione.
In parole povere, se vuoi vendere cellulari asiatici qui in Italia, o scegli prodotti che siano già UFFICIALMENTE importati e quindi certificati, oppure ti devi sobbarcare l'onere della certificazione europea in qualità di importatore, e immagino che sia una operazione tanto costosa da risultare sconveniente per un piccolo negozio.
Evitate Kena Mobile come la peste!!!