Gmail riconosce indirizzi e numeri di telefono. Ma è un bene?
Inviato: 10/04/2018, 17:26
Già da alcuni mesi ormai, grazie ad un aggiornamento attivato via server (quindi senza intervento da parte dell'utente), la piattaforma Gmail, accessibile via web e tramite app, riconosce automaticamente indirizzi postali, indirizzi e-mail e numeri telefonici presenti all'interno del testo delle e-mail che transitano su di essa.
Naturalmente la feature viene spacciata come ennesima comodità offerta agli utenti, che così non devono più fare la "fatica" di copiare ed incollare questi dati in altre applicazioni, ma c'è un risvolto inquietante che ovviamente i fornitori del servizio si guardano bene dal pubblicizzare: in questo modo il software è in grado di estrapolare (e archiviare), ai soliti fini della profilazione della popolazione mondiale, informazioni sensibili contenute nelle e-mail.
Non che questo sia un grave peggioramento delle condizioni di privacy di chi usa Gmail o altri servizi di webmail. Ricordo a chi legge, infatti, che la webmail nasce proprio per spingere gli utenti a lasciare le proprie lettere sui server del fornitore di posta elettronica, invece di salvarle sul proprio PC come si è fatto per decenni. Negli stessi contratti di utilizzo l'utente accetta che le proprie e-mail vengano scandagliate dai bot dei motori di ricerca.
Insomma, se ci tenete almeno un pochino alla vostra privacy, dovreste tornare ad installare un client di posta sul vostro PC, da cui effettuare invio e ricezione delle e-mail (che vengono automaticamente cancellate dai server del fornitore).
Naturalmente la feature viene spacciata come ennesima comodità offerta agli utenti, che così non devono più fare la "fatica" di copiare ed incollare questi dati in altre applicazioni, ma c'è un risvolto inquietante che ovviamente i fornitori del servizio si guardano bene dal pubblicizzare: in questo modo il software è in grado di estrapolare (e archiviare), ai soliti fini della profilazione della popolazione mondiale, informazioni sensibili contenute nelle e-mail.
Non che questo sia un grave peggioramento delle condizioni di privacy di chi usa Gmail o altri servizi di webmail. Ricordo a chi legge, infatti, che la webmail nasce proprio per spingere gli utenti a lasciare le proprie lettere sui server del fornitore di posta elettronica, invece di salvarle sul proprio PC come si è fatto per decenni. Negli stessi contratti di utilizzo l'utente accetta che le proprie e-mail vengano scandagliate dai bot dei motori di ricerca.
Insomma, se ci tenete almeno un pochino alla vostra privacy, dovreste tornare ad installare un client di posta sul vostro PC, da cui effettuare invio e ricezione delle e-mail (che vengono automaticamente cancellate dai server del fornitore).