Dal 21 aprile 2015 Google userà un algoritmo di ricerca che penalizzerà tutti quei siti web che non ritiene ottimizzati per la visualizzazione da dispositivo mobile (smartphone e tablet). Questo condizionerà pesantemente tutti quei webmaster che hanno scelto di dedicarsi alla diffusione di informazioni e contenuti di qualità e non sono interessati alla moda di un web minimalista come quello che si sta adattando all'utenza sempre più superficiale di smartphone e tablet.
In parole povere i visitatori di siti web e forum come il nostro sono destinati a diminuire drasticamente, decretando, con ogni probabilità, la chiusura di tali siti e forum. Questo perchè ormai il motore di ricerca Google opera in regime di monopolio e può condizionare la sopravvivenza di qualunque sito.
Ricordiamo ai più distratti che Google produce il software attualmente installato sull'80% dei dispositivi mobili prodotti e venduti in tutto il mondo ed ha quindi un interesse diretto nel costringere i webmaster a rendere i propri siti fruibili con tale software. Noi riteniamo però che un tale adattamento del web ai nuovi strumenti di consultazione dovrebbe essere spontaneo e graduale e che una imposizione come quella praticamente attuata da Google sia illecita e gravemente lesiva di tutti i principi di libertà di espressione che hanno ispirato il world wide web fin dalla sua nascita.
Chi sviluppa siti ottimizzati per il computer deve avere il diritto di continuare a farlo, esattamente come chi sviluppa siti ottimizzati per dispositivi mobili, e non è giusto che venga arbitrariamente tagliato fuori dalle rotte dei visitatori "guidati" da Google.
Naturalmente ci riserviamo il diritto di valutare una azione volta a stabilire l'eventuale legittimità del comportamento di Google in base alle attuali norme su concorrenza ed antitrust, e immaginiamo ci siano molti altri webmaster interessati ad una eventuale iniziativa corale, ma nel frattempo, quello che potete fare voi utenti per cercare di salvaguardare la libertà del web e di internet è iniziare ad utilizzare motori di ricerca alternativi a Google. La scelta è vasta, da Bing, a Yahoo, a DuckDuckGo, ad Ask, solo per citarne alcuni. Se cominciamo a ragionare ciascuno con la propria testa forse il web non diventerà il giocattolo privato di un singolo soggetto commerciale, per quanto potente.