Stavolta parliamo di un gioco che mescola insieme due generi molto in voga, lo strategico a turni e lo strategico in tempo reale (RTS), ovvero
Europa Universalis, sviluppato da Paradox Development Studio e uscito nel 2000, dando poi origine ad una saga di altri quattro titoli, l'ultimo dei quali del recente 2013.
Titolo: Europa Universalis
Software house: Paradox Development Studio / Strategy First
Anno: 2000
Piattaforma: Windows 9x/ME/XP
In Europa Universalis la mappa di gioco è suddivisa in tante piccole regioni, ciascuna dotata di propri confini ben definiti e di caratteristiche morfologiche che ne determinano le eventuali risorse disponibili. Il giocatore prende le mosse da una regione iniziale, a seconda della "civiltà" prescelta e da qui si potrà muovere alla scoperta ed alla occupazione delle regioni limitrofe (anche non adiacenti, se si sceglie di espandersi via mare, ad esempio).
Una volta ottenuto il controllo su una regione, eventualmente sconfiggendo gli "indigeni" che vi si trovavano prima del nostro arrivo, si può cominciare ad "upgradarla" (neologismo orrendo, lo so, ma il gergo dei videogiocatori è pieno di aberrazioni simili) con varie (non molte, per la verità) costruzioni o migliorie. Intendiamoci, non siamo di fronte ad un RTS alla "age of empires" dove ci si può sbizarrire con la realizzazione di veri e propri agglomerati urbani o industriali/commerciali, qui la cotruzione è funzionale all'upgrade della regione e l'effetto estetico è minimo... per intenderci, siamo molto più vicini all'atmosfera di un Risiko che non di un Warcraft et similia (vedere gli screenshots più in basso).
Tra le cose che si possono "costruire" ci sono anche le truppe, essenziali per esplorare ed occupare nuovi territori. Le truppe saranno ovviamente fondamentali sia nel caso di indigeni bellicosi da sgominare, sia nel malaugurato caso in cui si decida di muovere guerra ad un'altra civiltà. Già, perchè oltre ai territori liberi o abitati da indigeni, si possono incontrare anche regioni già occupate dalle altre civiltà presenti nel gioco. In quel caso si può dare vita ad una serie di iniziative diplomatiche, di trattative, di contrattazioni, scambi culturali, commerciali ed economici, fino alle dichiarazioni di guerra.
Senza annoiarvi troppo procedo a dirvi che il gioco non mi ha entusiasmato perchè, finchè ci si limita alla espansione "pacifica" ed al conseguente aggiornamento dei territori occupati, il gameplay risulta piuttosto noioso, tanto da farvi cedere, prima o poi, alla tentazione di muovere guerra a qualcuno... e a questo punto il gioco diventa invece frustrante, perchè sembra che le altre popolazioni siamo ad un livello di sviluppo e, soprattutto, di forza militare, sempre superiore alla nostra!
Sono sicuro che gli esperti di giochi strategici sapranno come sviluppare con successo una campagna militare in Europa Universalis, ma per il giocatore "onnivoro" e lo stratega della domenica, la sensazione è che il gioco offra solo due alternative: annoiarsi o suicidarsi.
Fatemi sapere se la pensate diversamente da me (che comunque lo giocai solo per qualche giorno prima di rinunciare).