Ospedali. Tra protocolli e personale inadeguati.
Inviato: 05/01/2020, 17:10
Ospedale Santa Maria della Scaletta Imola.
Queste le parole di mio padre dette dopo quasi un mese dentro a questo ospedale che io chiamerei "della morte".
- Mi hanno rovinato. Mi hanno rovinato.
Le ha dette mentre i portantini lo caricavano con l'ossigeno in canula al naso su una barella per trasportarlo in un'altra struttura. Un Hospice a Castel San Pietro Terme dove ricevono praticamente chi è destinato o quasi a morire. Infatti, pochi giorni prima di natale Mio padre con immenso dolore mi ha lasciato.(In una maniera atroce.)
Nel primo ospedale dove già in vari reparti lavorano in maniera approssimativa (in maniera molto sfortunata ne ha avuto bisogno negli ultimi 6/7 anni e ad ogni ingresso a parte dimagrire e perdere visivamente anni di vita, in queste operazioni chirurgiche alla pancia/stomaco lo hanno sempre lasciato messo peggio del mostro di Frankenstein, roba che fatta ad un giovane gli rovinano la vita sociale tra ricadute psicologiche e varie) è entrato e stato messo in reparto "Medicina A" per forti dolori alla schiena. Aveva anche della tosse leggera ma continua che ingenuamente pensavo, notandola l'avrebbero tenuta sotto controllo. Non faceva ossigeno.
All'ingresso io nemmeno sapevo cosa avesse, ma i medici sapevano già tutto, infatti faceva visite dall'inizio dell'estate.
Ebbene, all'ospedale di Imola non hanno fatto alcuna cura, ripeto, Alcuna Cura.
Gli somministravano solo morfina.
Alle domande mie e dei parenti (dove per parlare col medico bisognava anche trovarlo vista la sola ora per i colloqui) rispondevano in maniera vaga ed evasiva, "dobbiamo aspettare l'esame X" "ma come non sapete niente?? Nei referti c'è scritto tutto!"(e chi cavolo li ha visti dato che erano in mano loro e comunque scritti con termini medici che una persona ovviamente non conosce) "ripassi domani" "ripassi tra x giorni".
Tra tutte queste cose mi hanno almeno detto quanto era grave la situazione, MA non hanno intrapreso alcuna cura, ne diretta ne indiretta (indiretta intendendo cercare di migliorare la tosse, dove io ed altri parenti abbiamo richiesto più volte di fargli aerosol per lo meno.
No signore, solo Morfina ed in tutto questo non mi hanno mai mostrato la cartella clinica.
A pochi giorni dal trasferimento hanno cominciato con l'ossigeno alcune volte al giorno dove in autonomia lui lo metteva e toglieva, fino a doverlo tenere quasi sempre il giorno prima del trasferimento.
Arriviamo al trasferimento con mio padre che invecchiava a vista d'occhio diventando uno scheletro e a tratti perdeva lucidità, ma solo per le dosi "standard pesanti" di morfina ho poi scoperto. Infatti è rimasto lucido fino al fatidico giorno.
Al trasferimento si sono presi penso giustamente, un giorno per capire la situazione, anche se erano ovviamente informati e in possesso della cartella clinica.
Il giorno dopo oltre alla radioterapia programmata forse già dal ricovero all'altro ospedale(P.S. questa radioterapia se fatta da subito avrebbe aiutato moltissimo la situazione) hanno cominciato subito a fare... AEROSOL per la tosse reputata molto pericolosa anche per lo svolgimento della radioterapia stessa.
Hanno deciso di fare quello che IO AVEVO GIA' CHIESTO DI FARE DA SUBITO ALL' OSPEDALE SANTA MARIA DELLA SCALETTA quasi un mese prima!
Proprio questo problema di respirazione alla fine lo ha portato alla sua fine. Peggiorando in maniera drastica passando ad avere bisogno di sempre più ossigeno, rimanendo però sempre vigile.
Anche la sera prima del giorno più brutto della mia vita, con pause molto lunghe, abbiamo discusso delle strade che stavano costruendo in zona.
Pochi giorni prima ebbi un colloquio col medico che lo seguiva e mi disse che quando fosse venuto il momento sarebbe stato sedato per non fargli sentire dolore, mettendomi in allerta che non si trattava di eutanasia. Tra l'altro gli esposi parte delle mie idee per fare star meglio mio padre, ma mi spiego che ormai era tardi.
Io Infatti avevo proposto di fargli spessissimo gli aerosol anche solo con fisiologica, visto che parte del problema era il muco sempre più sedimentato, e mantenere un polmone più umido ne poteva facilitare il distaccamento. Purtroppo la situazione clinica era molto avanzata e il tumore al polmone aveva irrigidito le membrane e il polmone non era in grado di scambiare l'umidità interna col resto del corpo, se non limitatamente. Insomma mi disse che poteva affogare. Infatti forse proprio il giorno dopo addirittura sospesero gli aerosol.
Concludo dicendo che l'eutanasia sarebbe stata una liberazione per lui visto il quadro clinico disperato senza ritorno e visto come è morto in modo atroce, cercando di respirare. Ai voglia a dire che non sentiva niente, ma lui prima che lo sedavano aveva cominciato ad agitarsi, e con la sedazione semplicemente non si agitava più con le braccia in aria, ma solo perché era tipo , boo, paralizzato artificialmente? Ogni tanto muoveva una gamba..
Io sono stra convinto che abbia sofferto come un cane, anzi nemmeno, gli animali se stanno malissimo vengono abbattuti per non farli soffrire. Praticamente un uomo vale meno di un animale!
Poi con tutto quell'ossigeno sparato, da un lato ne aveva bisogno, dall'altro lo hanno seccato! (gli occhi già erano secchi dopo alcune ore, visto che inizialmente credo piangesse avendo capito che era la fine dato che era l'unica cosa che ancora poteva fare, poi non potendo muovere muscoli le palpebre erano sempre aperte; glie le chiudevo io ogni tanto).
Incredibile il decorso che ha avuto. Magari una persona sottovaluta certi sintomi, come potrei aver fatto io quando mi diceva che si sentiva stanco dopo dei lavoretti, ma se lo fanno pure i medici è l'inizio della fine. Altro errore fidarsi sempre dei medici perché sono medici. Mio padre lo ha fatto almeno fino a che non ha capito la gravità dicendo "mi hanno rovinato", ed io sono d'accordo con lui. Lo hanno rovinato, quando si è rivolto ai medici (per carità all'ultimo come fanno poi tantissime persone), hanno allungato il brodo della decisione. Come ho detto da 6 mesi circa avevano capito che cosa non andava.
Per noi comuni mortali le decisioni vengono prese così, lentamente e con mille esami anche quando il quadro è chiaro. La cosa ridicola è che io avrei preso la decisione giusta per allungargli almeno un po' la vita, ma nessuno mi ha dato retta. Ne lui quando a casa gli dicevo di curarsi, ne i medici perché loro sono medici e seguono solo le linee guida che alla diagnosi A dicono di fare A ed alla diagnosi B dicono di fare B, esattamente come i meccanici di oggi per le Auto, che seguono solo quello che dice il computer e l'auto non la testano nemmeno più per capire cosa non va.
Dicevo noi comuni mortali perché c'è chi invece in un paio di mesi riceve la diagnosi, esegue pure la cura e torna a lavorare. Parlo della Signora Nadia Toffa, morta poi comunque di cancro. Ebbene lei in 2 mesi aveva già ottenuto tutto, dicendo che era tutto bellissimo ed efficiente, finendo poi comunque alla morte per la serietà e severità che hanno questo o quel tumore.
Ho scritto questo post con rabbia delusione tristezza e lacrime agli occhi, e anche con molto senso di impotenza. Io ho provato a fare di tutto ma non sono riuscito a fare nulla, tra stop ricevuti resistenze e scetticismo.
So solo che è finita nella maniera peggiore e mi manca, un padre, che ora ho scoperto alla fine era anche un amico.
Queste le parole di mio padre dette dopo quasi un mese dentro a questo ospedale che io chiamerei "della morte".
- Mi hanno rovinato. Mi hanno rovinato.
Le ha dette mentre i portantini lo caricavano con l'ossigeno in canula al naso su una barella per trasportarlo in un'altra struttura. Un Hospice a Castel San Pietro Terme dove ricevono praticamente chi è destinato o quasi a morire. Infatti, pochi giorni prima di natale Mio padre con immenso dolore mi ha lasciato.(In una maniera atroce.)
Nel primo ospedale dove già in vari reparti lavorano in maniera approssimativa (in maniera molto sfortunata ne ha avuto bisogno negli ultimi 6/7 anni e ad ogni ingresso a parte dimagrire e perdere visivamente anni di vita, in queste operazioni chirurgiche alla pancia/stomaco lo hanno sempre lasciato messo peggio del mostro di Frankenstein, roba che fatta ad un giovane gli rovinano la vita sociale tra ricadute psicologiche e varie) è entrato e stato messo in reparto "Medicina A" per forti dolori alla schiena. Aveva anche della tosse leggera ma continua che ingenuamente pensavo, notandola l'avrebbero tenuta sotto controllo. Non faceva ossigeno.
All'ingresso io nemmeno sapevo cosa avesse, ma i medici sapevano già tutto, infatti faceva visite dall'inizio dell'estate.
Ebbene, all'ospedale di Imola non hanno fatto alcuna cura, ripeto, Alcuna Cura.
Gli somministravano solo morfina.
Alle domande mie e dei parenti (dove per parlare col medico bisognava anche trovarlo vista la sola ora per i colloqui) rispondevano in maniera vaga ed evasiva, "dobbiamo aspettare l'esame X" "ma come non sapete niente?? Nei referti c'è scritto tutto!"(e chi cavolo li ha visti dato che erano in mano loro e comunque scritti con termini medici che una persona ovviamente non conosce) "ripassi domani" "ripassi tra x giorni".
Tra tutte queste cose mi hanno almeno detto quanto era grave la situazione, MA non hanno intrapreso alcuna cura, ne diretta ne indiretta (indiretta intendendo cercare di migliorare la tosse, dove io ed altri parenti abbiamo richiesto più volte di fargli aerosol per lo meno.
No signore, solo Morfina ed in tutto questo non mi hanno mai mostrato la cartella clinica.
A pochi giorni dal trasferimento hanno cominciato con l'ossigeno alcune volte al giorno dove in autonomia lui lo metteva e toglieva, fino a doverlo tenere quasi sempre il giorno prima del trasferimento.
Arriviamo al trasferimento con mio padre che invecchiava a vista d'occhio diventando uno scheletro e a tratti perdeva lucidità, ma solo per le dosi "standard pesanti" di morfina ho poi scoperto. Infatti è rimasto lucido fino al fatidico giorno.
Al trasferimento si sono presi penso giustamente, un giorno per capire la situazione, anche se erano ovviamente informati e in possesso della cartella clinica.
Il giorno dopo oltre alla radioterapia programmata forse già dal ricovero all'altro ospedale(P.S. questa radioterapia se fatta da subito avrebbe aiutato moltissimo la situazione) hanno cominciato subito a fare... AEROSOL per la tosse reputata molto pericolosa anche per lo svolgimento della radioterapia stessa.
Hanno deciso di fare quello che IO AVEVO GIA' CHIESTO DI FARE DA SUBITO ALL' OSPEDALE SANTA MARIA DELLA SCALETTA quasi un mese prima!
Proprio questo problema di respirazione alla fine lo ha portato alla sua fine. Peggiorando in maniera drastica passando ad avere bisogno di sempre più ossigeno, rimanendo però sempre vigile.
Anche la sera prima del giorno più brutto della mia vita, con pause molto lunghe, abbiamo discusso delle strade che stavano costruendo in zona.
Pochi giorni prima ebbi un colloquio col medico che lo seguiva e mi disse che quando fosse venuto il momento sarebbe stato sedato per non fargli sentire dolore, mettendomi in allerta che non si trattava di eutanasia. Tra l'altro gli esposi parte delle mie idee per fare star meglio mio padre, ma mi spiego che ormai era tardi.
Io Infatti avevo proposto di fargli spessissimo gli aerosol anche solo con fisiologica, visto che parte del problema era il muco sempre più sedimentato, e mantenere un polmone più umido ne poteva facilitare il distaccamento. Purtroppo la situazione clinica era molto avanzata e il tumore al polmone aveva irrigidito le membrane e il polmone non era in grado di scambiare l'umidità interna col resto del corpo, se non limitatamente. Insomma mi disse che poteva affogare. Infatti forse proprio il giorno dopo addirittura sospesero gli aerosol.
Concludo dicendo che l'eutanasia sarebbe stata una liberazione per lui visto il quadro clinico disperato senza ritorno e visto come è morto in modo atroce, cercando di respirare. Ai voglia a dire che non sentiva niente, ma lui prima che lo sedavano aveva cominciato ad agitarsi, e con la sedazione semplicemente non si agitava più con le braccia in aria, ma solo perché era tipo , boo, paralizzato artificialmente? Ogni tanto muoveva una gamba..
Io sono stra convinto che abbia sofferto come un cane, anzi nemmeno, gli animali se stanno malissimo vengono abbattuti per non farli soffrire. Praticamente un uomo vale meno di un animale!
Poi con tutto quell'ossigeno sparato, da un lato ne aveva bisogno, dall'altro lo hanno seccato! (gli occhi già erano secchi dopo alcune ore, visto che inizialmente credo piangesse avendo capito che era la fine dato che era l'unica cosa che ancora poteva fare, poi non potendo muovere muscoli le palpebre erano sempre aperte; glie le chiudevo io ogni tanto).
Incredibile il decorso che ha avuto. Magari una persona sottovaluta certi sintomi, come potrei aver fatto io quando mi diceva che si sentiva stanco dopo dei lavoretti, ma se lo fanno pure i medici è l'inizio della fine. Altro errore fidarsi sempre dei medici perché sono medici. Mio padre lo ha fatto almeno fino a che non ha capito la gravità dicendo "mi hanno rovinato", ed io sono d'accordo con lui. Lo hanno rovinato, quando si è rivolto ai medici (per carità all'ultimo come fanno poi tantissime persone), hanno allungato il brodo della decisione. Come ho detto da 6 mesi circa avevano capito che cosa non andava.
Per noi comuni mortali le decisioni vengono prese così, lentamente e con mille esami anche quando il quadro è chiaro. La cosa ridicola è che io avrei preso la decisione giusta per allungargli almeno un po' la vita, ma nessuno mi ha dato retta. Ne lui quando a casa gli dicevo di curarsi, ne i medici perché loro sono medici e seguono solo le linee guida che alla diagnosi A dicono di fare A ed alla diagnosi B dicono di fare B, esattamente come i meccanici di oggi per le Auto, che seguono solo quello che dice il computer e l'auto non la testano nemmeno più per capire cosa non va.
Dicevo noi comuni mortali perché c'è chi invece in un paio di mesi riceve la diagnosi, esegue pure la cura e torna a lavorare. Parlo della Signora Nadia Toffa, morta poi comunque di cancro. Ebbene lei in 2 mesi aveva già ottenuto tutto, dicendo che era tutto bellissimo ed efficiente, finendo poi comunque alla morte per la serietà e severità che hanno questo o quel tumore.
Ho scritto questo post con rabbia delusione tristezza e lacrime agli occhi, e anche con molto senso di impotenza. Io ho provato a fare di tutto ma non sono riuscito a fare nulla, tra stop ricevuti resistenze e scetticismo.
So solo che è finita nella maniera peggiore e mi manca, un padre, che ora ho scoperto alla fine era anche un amico.