Recentemente l'ente di vigilanza cinese sulle comunicazioni telematiche ha imposto a tutti i mezzi di informazione di verificare l'attendibilità delle notizie ricavate dai social media, promettendo pesanti sanzioni a chi pubblica notizie non verificate o cita fonti false.
Ovviamente in occidente si vuol far passare questa iniziativa come l'ennesimo esempio di "censura" da parte di un governo che da sempre consideriamo "brutto e cattivo", ma l'altra faccia della medaglia è che da noi il giornalismo e l'informazione sta diventando una barzelletta che si alimenta solo dei tweet e dei post tanto di personaggi pubblici quanto di emeriti sconosciuti. Basta guardare un TG nazionale per vedere quante notizie siano suffragate solo da una schermata presa da facebook, per non parlare del fatto che si prendono informazioni sui protagonisti della cronaca ormai solo sui social network. Muore un poveraccio e il servizio del TG recita "sulla sua pagina facebook tanti amici lo ricordano" oppure "amava postare le foto dei suoi cani" e cose di questo genere, come se l'essenza stessa di un individuo si potesse evincere dal suo account FB. Però noi viviamo in un paese "libero"......