Le riforme son buone o cattive? Ovvero: le prese in giro della politica

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Le riforme son buone o cattive? Ovvero: le prese in giro della politica

Messaggiodi frk il 30/07/2014, 21:28

Avete notato come i politici (e i giornalisti) italiani abusino di "parole magiche" dando loro un valore assoluto che in realtà non hanno?

Prendiamo il caso più diffuso, quello delle "riforme". Quante volte avete sentito frasi come "l'uomo delle riforme", "avanti con le riforme", "è tempo di riforme" etc. etc.? Usano la parola "riforme" come se avesse un valore positivo assoluto... ma sapete cosa significa la parola "riforma" in italiano? E' semplice, vuol dire "modifica", "cambiamento", senza nessuna indicazione che tale cambiamento sia in una direzione piuttosto che in un'altra.

Se oggi state bene e domani avete la febbre a 39° con tosse e mal di gola, il vostro stato di salute ha subito una "riforma". Se il codice penale venisse "riformato" con la depenalizzazione del reato di furto, soltanto i ladri se ne avvantaggerebbero, ma sarebbe comunque una "riforma". Insomma, non sta scritto da nessuna parte che le riforme siano necessariamente una cosa buona, eppure i politici e i mezzi di comunicazione di massa continuano a gettarcele in faccia come fossero la manna o la divina provvidenza!

Quando sentite qualcuno affermare "farò le riforme" dovete chiedergli "cosa" vuole riformare e, soprattutto, in quale direzione! Non lasciatevi infinocchiare!

Un altro falso mito diffuso dalla politica è quello della "stabilità". Ce la dipingono come condizione necessaria al benessere di tutti, mentre è evidente che non è così. Cosa vuol dire "stabilità", in politica? Vuol dire semplicemente la garanzia per chi sta al potere di rimanerci fino alla fine del suo mandato A PRESCINDERE dai risultati che sta ottenendo! Ma, se un governo aumentasse le tasse, facesse crescere la disoccupazione, facesse lievitare il debito pubblico, portasse un gran numero di lavoratori e impresari alla rovina ed al suicidio, si macchiasse di continui episodi di corruzione, secondo voi sarebbe un bene che fosse "stabile" o non preferireste che cadesse il più presto possibile?

Il nostro sistema democratico è tutt'altro che perfetto ma perlomeno prevede delle forme di sfiducia e di crisi politica che limitano i danni che può fare un governo inetto o corrotto. Ora la tendenza è invece quella di riformare il sistema in modo da garantire maggior potere e maggiore "stabilità" a chi governerà... avete idea dei danni che potrebbe fare un quadriennio di malgoverno se avesse la garanzia di restare in carica qualunque cosa faccia? Probabilmente in 4 anni di potere gli esponenti di un governo corrotto potrebbero garantirsi il benessere per se, per i propri figli, per i propri nipoti e pronipoti, gettando sul lastrico tutto il resto del paese! ...come dite? ...sta già avvenendo? :fischio:

Ovviamente tutto questo discorso non vuole promuovere nessuna parte politica, ma è solo un timido e modesto tentativo di fare aprire gli occhi almeno a quei pochi utenti del forum che si degneranno di leggere il topic. Non vi fate fregare dalla dialettica della politica, parole come "riforme" e "stabilità" non vogliono dire NULLA se non vengono contestualizzate. Non fatevi abbagliare dagli slogan, cercate di ragionare con la vostra testa!
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Re: Le riforme son buone o cattive? Ovvero: le prese in giro della politica

Messaggiodi EliAly il 20/08/2014, 21:29

Uno come te dovrebbe insegnare; non importa cosa. Insegnare vuol dire trasmettere. E poi lasciare a chi si ha di fronte l'arbitrio di fare "buon uso" di ciò che ha recepito.
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Re: Le riforme son buone o cattive? Ovvero: le prese in giro della politica

Messaggiodi frk il 20/08/2014, 22:06

L'ho fatto per anni, è una delle tante professioni che ho svolto... comunque ti ringrazio sinceramente per l'attestato di stima :blush:
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Re: Le riforme son buone o cattive? Ovvero: le prese in giro della politica

Messaggiodi Rahab il 21/08/2014, 12:38

Le riforme non sono né buone né cattive: sono dei "tentativi", nel senso che si riforma ciò che non funziona.
Purtroppo gli italiani sono ormai assuefatti a riforme peggiorative di cose che funzionano (basti pensare a come è peggiorata l'istruzione a suon di riforme) o a riforme-pretesto, che sotto l'alibi di riformare il regime giuridico inerente all'allevamento domestico delle pulci, tramite il comma z) dell'allegato 187 disciplinano ex-novo la libertà di espressione o di manifestazione. :azz:
Circa la "stabilità" continuano dall'alto ad infinocchiarci: nessuno mi ha ancora spiegato quale sarebbe il valore aggiunto di una stabilità in cui il primo ministro espressione della maggioranza, incontra ogni mese un pluri-condannato che appoggia esternamente il governo, ma che alterna proclami di opposizione a dichiarazioni di appoggio incondizionato. A ben vedere solo uno psicolabile potrebbe intenderla quale stabilità! :fischio:
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