BlackBerry Passport: qualche riflessione.
Inviato: 03/10/2014, 10:04Sbaglio o qui nessuno ha ancora accennato una benché minima disamina del nuovo BlackBerry Passport?
È vero che in Italia sbarcherà ufficialmente a fine ottobre, ma è pure vero che è un prodotto tanto atipico che dovrebbe solleticare i vostri palati di onnivori raffinati.
Non mi pronuncio sullla scheda tecnica, ma sull'impressione di straniamento "intelligente" che questo terminale mi suscita.
Probabilmente esso non solo va in controtendenza rispetto alla quasi totalità degli smartphone, col suo fattore di forma quasi quadrato unito a tastiera fisica, ma va in controtendenza rispetto alle esigenze di portabilità e fruibilità con una mano sola tipiche ad esempio di un frk.
Per quanto mi sconcerti, nella mia ottica di originario utilizzatore di PDA tale Passport è ciò che si avvicina maggiormente ad una fusione tra PDA e telefono. Non nomino il vocabolo smartphone perché sarebbe "peggiorativo": il limite più grande di questa categoria di dispositivi mobili consiste infatti nell'essere apparecchi iper vitaminizzati... senza un vero scopo (riassume molto bene l'idea Android, OS ricco di micro programmi a carattere spesso superficiale montato su terminali potenti come pc ma incapaci di eseguirne i compiti).
È vero che non lo si può usare con una mano e che non entra nelle tasche facilmente, ma se uno vuole leggere (internet, ebook, documenti), lo può fare senza capovolgere sempre l'apparecchio tra le mani (guadagnando uno sviluppo verticale di poche righe). Finalmente produrre diventa piacevole...
Il Passport secondo me è infinitamente più saggio di un qualsiasi tablet (che replica in più spazio la goffaggine tipica degli smartphone) e poco meno smart di tanti padelloni full touchscreen; se sacrifica una certa praticità, lo fa rimettendo al centro il PDA (intesa come macchina in grado di fare da pc iper portatile) e ritirandosi dal confronto impossibile con il classico telefono cellulare.
Con ciò, apre un sollco netto nel suo potenziale bacino d'utenza: totalmente inadatto a competere col cellulare puro, ha buone possibilità di sotterrare gli smartphone dal punto di vista della concretezza.
Sarà supportato da un sistema operativo a sua volta concreto, capace di portare a termine quello che inizia (ad esempio, il browser non sarà il piu veloce del mercato, ma LUI lavora con flash e html5).
Per il momento mi terrò stretto il mio Q10, che già mi ha mentalmente allontanato dall'esperienza (spesso frustrante) di uso di android... anche perché il budget richiesto esonera dai miei canoni, ma ritengo degno di nota questo esperimento nato "osando".
P.S: Ieri in un negozio colloquiavo con una giovane donna di altra nazionalità visibilmente ricca. Ad un certo punto, con l'iphone in mano, tira fuori un BlackBerry Q10 come il mio. Dopo un po' le chiedo scherzoso quale sia il migliore tra i due e lei mi risponde seria: "Il BlackBerry è il migliore per telefonare e organizzare, mentre l'iphone per giocare".
Probabilmente il Passport enfatizzerá ancor più questa distanza d'intenti...
È vero che in Italia sbarcherà ufficialmente a fine ottobre, ma è pure vero che è un prodotto tanto atipico che dovrebbe solleticare i vostri palati di onnivori raffinati.
Non mi pronuncio sullla scheda tecnica, ma sull'impressione di straniamento "intelligente" che questo terminale mi suscita.
Probabilmente esso non solo va in controtendenza rispetto alla quasi totalità degli smartphone, col suo fattore di forma quasi quadrato unito a tastiera fisica, ma va in controtendenza rispetto alle esigenze di portabilità e fruibilità con una mano sola tipiche ad esempio di un frk.
Per quanto mi sconcerti, nella mia ottica di originario utilizzatore di PDA tale Passport è ciò che si avvicina maggiormente ad una fusione tra PDA e telefono. Non nomino il vocabolo smartphone perché sarebbe "peggiorativo": il limite più grande di questa categoria di dispositivi mobili consiste infatti nell'essere apparecchi iper vitaminizzati... senza un vero scopo (riassume molto bene l'idea Android, OS ricco di micro programmi a carattere spesso superficiale montato su terminali potenti come pc ma incapaci di eseguirne i compiti).
È vero che non lo si può usare con una mano e che non entra nelle tasche facilmente, ma se uno vuole leggere (internet, ebook, documenti), lo può fare senza capovolgere sempre l'apparecchio tra le mani (guadagnando uno sviluppo verticale di poche righe). Finalmente produrre diventa piacevole...
Il Passport secondo me è infinitamente più saggio di un qualsiasi tablet (che replica in più spazio la goffaggine tipica degli smartphone) e poco meno smart di tanti padelloni full touchscreen; se sacrifica una certa praticità, lo fa rimettendo al centro il PDA (intesa come macchina in grado di fare da pc iper portatile) e ritirandosi dal confronto impossibile con il classico telefono cellulare.
Con ciò, apre un sollco netto nel suo potenziale bacino d'utenza: totalmente inadatto a competere col cellulare puro, ha buone possibilità di sotterrare gli smartphone dal punto di vista della concretezza.
Sarà supportato da un sistema operativo a sua volta concreto, capace di portare a termine quello che inizia (ad esempio, il browser non sarà il piu veloce del mercato, ma LUI lavora con flash e html5).
Per il momento mi terrò stretto il mio Q10, che già mi ha mentalmente allontanato dall'esperienza (spesso frustrante) di uso di android... anche perché il budget richiesto esonera dai miei canoni, ma ritengo degno di nota questo esperimento nato "osando".
P.S: Ieri in un negozio colloquiavo con una giovane donna di altra nazionalità visibilmente ricca. Ad un certo punto, con l'iphone in mano, tira fuori un BlackBerry Q10 come il mio. Dopo un po' le chiedo scherzoso quale sia il migliore tra i due e lei mi risponde seria: "Il BlackBerry è il migliore per telefonare e organizzare, mentre l'iphone per giocare".
Probabilmente il Passport enfatizzerá ancor più questa distanza d'intenti...
