IMPORTANTE : COMPRARE ALL'ESTERO NON CONVERRA' PIU'

[Lalex]

Dal 2015 scatteranno delle novità a livello comunitario a dir poco sgradevoli, inerenti l’applicazione dell’IVA sui prodotti acquistati da uno stato all’altro.
Purtroppo sembra essere amaro il destino per molti di noi che spesso, per risparmiare qualcosina o trovare un modello di smartphone/pc/vattelapesca non reperibili sul nostro mercato, abbiamo volto il nostro sguardo oltralpe.
Continuate a leggere per tutti i dettagli.

Ancora una volta l’Unione Europea mostra il suo lato peggiore, quello di matrigna severa e punitiva, e stavolta lo fa con una direttiva che ricadrà sull’IVA da applicare ai prodotti acquistati dall’estero, come potete leggere nel link in fondo all’articolo.
In poche parole, se sino ad oggi potevate pagare un prodotto con l’IVA del paese venditore, d’ora innanzi la tariffa di pagamento avverrà relativamente al luogo di residenza dell’acquirente, con svantaggi per noi consumatori italiani facilmente comprensibili.
Infatti, l’Unione Europea, è un’Unione farlocca, è un’Unione solo a parole, perchè poi purtroppo ogni stato fa un po’ quel che gli pare in temi di finanza: non c’è insomma un coordinamento centrale che gestisce a livello alto le leggi di stabilità o i provvedimenti economici, per cui ogni stato ha un’IVA diversa dall’altro.
A questo indirizzo potete farvi un’idea della disomogeneità di cui stiamo parlando:
http://www.vatlive.com/vat-rates/europe ... vat-rates/
Ora, se ci riferiamo ai prodotti di nostro interesse, quelli tecnologici, da oggi non ci sarà più nessuna convenienza nell’acquistare dall’estero, a meno di trovare offerte particolarmente vantaggiose che vadano ad ammortizzare questo provvedimento. Un altro esempio concreto: se qualcuno di voi ricorda la puntata di Report dedicata ad Amazon, saprà senz’altro che poiché l’azienda in questione ha sede in Lussemburgo, può imporre una tassa di solo il 3% su prodotti come gli ebook. Dal 2015 non sarà più così: da un lato c’è l’intento di racimolare più soldi, dall’altro si va verso il paradosso di riportare all’autarchia i paesi di un continente che vorrebbe dirsi unito.
C’è anche un rovescio della medaglia, che però non è visibile immediatamente: al di là della notevole seccatura per noi consumatori, ci sono dei vantaggi per le imprese, almeno per quelle oneste che si vogliono affacciare all’Europa. Se infatti ci poniamo dall’altra parte, nei panni di un negozio italiano che vuole vendere roba in tutta Europa, un prezzo vantaggioso di partenza potrebbe portare acquirenti e clientela esteri.
Il problema, a parere del sottoscritto, è che siamo in un circolo vizioso: le aziende nostrane non riusciranno mai a proporre prezzi competitivi vista la tassazione attuale, e di contro se noi consumatori non si viene lasciati un minimo liberi di far girare soldi, la situazione non potrà che aggravarsi.
Sta qui il paradosso (e qui nasce il mio rammarico): invece di fare queste mezze leggi rabberciate, i nostri profumatamente pagati Parlamentari (europei, ma anche non) dovrebbero spremere le loro noccioline per partorire provvedimenti volti all’uniformazione delle tassazioni, e secondo me con questo provvedimento hanno toppato.
Sarebbe tanto chiedere di avere un’IVA uniforme in tutta Europa e stop? Arriverà mai il giorno in cui saremo davvero un’Unione, o il Parlamento Europeo e le varie Commissioni continueranno ad essere un parcheggio per trombati eccellenti?
Sfogo personale a parte, condivisibile o meno, trovate tutta la documentazione del caso agli indirizzi:
http://ec.europa.eu/taxation_customs/ta ... -commerce/
http://europa.eu/legislation_summaries/ ... 057_it.htm

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Ma e rivolto all axquisto di prodotti all interno dell unione europea non penso dall asia vero